I concetti non curano le persone…
I concetti non curano le persone, ma una tecnica priva di concetti non può assurgere al ruolo di terapia (A. Bernard – Osteopata D.O.)
Se non è chiara quale struttura manipolare e come manipolarla, non sarà stata svolta nessuna azione terapeutica.
Spesso si è portati a pensare che più tecniche si conoscono più i pazienti possano stare meglio.
In realtà ciò che aiuta le persone, è il modo in cui vengono applicate le tecniche stesse.
Il corpo è un sistema nel quale una disfunzione di mobilità (scheletrica, muscolare o viscerale che sia) si ripercuote sul tutto, perchè il corpo è Unità.
“Niente si muove, niente si tende, che non agisca sul tutto” (cit.)
Nel concreto, ciò che spiega questo concetto, è una struttura chiamata fascia, di tessuto connettivo che ricopre i muscoli, le ossa, vasi sanguigni nervi e visceri, unisce alcune strutture e permette ad altre di scivolare delicatamente una sull’altra.
La fascia è un continuum che mette in connessione parti vicine e lontane del corpo, si può paragonare questa struttura ad una tela di un ragno. La ragnatela è un sistema continuo che trasmette e conduce le vibrazioni prodotte dal piccolo insetto intrappolato, permettendo così alle zampe del ragno di seguire questa tensione ed arrivare alla sua preda.
Una disfunzione di mobilità (scheletrica, muscolare o viscerale che sia) agisce nello stesso modo, creando una restrizione tessutale che si ripercuoterà su tutto il sistema fasciale.
Il terapista basandosi sull’anamnesi e l’osservazione del paziente, ricorre ai concetti che governano biomeccanicamente la struttura ed applica le tecniche manipolative pù adeguate per raggiungere l’origine del problema.
Esempio pratico.
Paziente, distorsione di caviglia in inversione.
Trazionamento verso il basso dei muscoli peronieri che si inseriscono sulla testa del perone.
Trazionata verso il basso, la testa del perone mette in tensione il bicipite femorale che ha la sua inserzione sulla stessa.
A sua volta il bicipite femorale, a causa della sua inserzione a livello della tuberosità ischiatica andrà a produrre uno slivellamento del bacino.
È possibile una conseguente sintomatologia lombalgica.
Da ciò è comprensibile capire, come un dolore possa essere causato da problemi anche molto distanti dalla manifestazione del sintomo.
Bibliografia
DR. ALESSIO COLLALTI – Il Mio Manuale di Osteopatia Strutturale